Manduria

La cittadina, situata nel Salento settentrionale, è equidistante da Taranto, Lecce e Brindisi. Da questo scaturisce il motto cittadino“Il Salento ha un Cuore”. Manduria è nota anche come “Città dei Messapi” e del “Primitivo“. Il nome Manduria potrebbe derivare dall’indoeuropeo mandus che significa “cavalli” (i messapi erano abili allevatori di cavalli) o molto più probabilmente l’etimologia della parola ricorda mand-Uria cioè avanti a Oria, città confinante con Manduria e capitale politica della Dodecapoli messapica, secondo questo filone di pensiero Manduria rappresentava un avamposto tra il centro messapico e la nemica Taranto.

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La città è situata sulle murge tarantine a 79 m s.l.m., ma nel territorio è situato anche il Monte Bagnolo, al confine col comune di Sava. Il territorio si estende inoltre su una fascia costiera lunga 18 km, tramite alcune frazioni. In esso scorre il fiume Chidro, il più importante fiume del Salento che oltre ad essere un Sito di Importanza Comunitaria è compreso nella “Riserva Naturale Orientata del Litorale Tarantino Orientale”.
Fondata dai Messapi, porta ancora numerose testimonianze del suo antico passato, tra le quali le mura megalitiche, circondate dai resti del fossato che circondava la città, e la necropoli. Affrontò varie guerre con la vicina Taranto, durante una delle quali trovò la morte Archidamo III nel 338 a.C., re di Sparta, alleato dei Tarantini.

 

manduria villaManduria intorno al 260 a.C. entrò a far parte dei domini di Roma assieme agli altri centri del Salento. Durante la discesa di Annibale in Italia, Manduria si schierò tra le città ribelli aRoma e per questo la repressione fu molto dura: le fonti storiche riferiscono della deportazione di migliaia di uomini (Q. Fabius consul oppidum in Sallentinis Manduriam vi cepit. Ibi ad tria milia hominum capta et ceterae praedae aliquantum).
A Manduria vi passava la via Traiana o via Sallentina. Strada romana che iniziava dalla via Appia nei pressi di Taranto, giungeva a Manduria e si dirigeva ad Avetrana, Nardò, Alezio, Ugento per terminare ad Otranto. Era larga almeno 4 metri e lastricata. Sulla Tavola Peutingeriana oltre al tracciato si leggevano anche le distanze in miglia: “Taranto XX Manduris XXIX Neritum” (20 miglia tra Taranto e Manduria e 29 miglia tra Manduria e Nardò).
Distrutta nei secoli successivi dai Saraceni, venne rifondata nell’XI secolo con il nome di Casalnuovo, occupando solo parzialmente la vecchia città di Manduria ed espandendosi verso occidente, lasciando inedificata la zona orientale già destinata all’antica necropoli.

CorsoLa cittadina di Casalnuovo in Terra d’Otranto fu infeudata alla famiglia Hugot (dal 1339), alla quale successero i De Tremblay (XV secolo) e quindi i De Raho, i Montefuscoli, i Dentice, i Castromediano, i Bonifacio, i Borromeo, i Chyurlia ed infine gli Imperiali di Francavilla, che la tennero sino alla fine del secolo XVIII.  Con decreto reale del 17 novembre 1789 Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, le restituì il suo antico nome di Manduria. Il 4 febbraio 1895 Umberto I re d’Italia, concesse al comune di Manduria il titolo di città. Lo stesso anno il comune deliberava che una lapide murata sotto l’arco di Porta Napoli ricordasse le date memorabili della città

fonti: Wikipedia