Grottaglie

La città si trova sul pendio di una collina delle Murge chiamata Monte Samuele Pezzuto nell’entroterra di Taranto e all’estremità meridionale di quella Murgia dei trulli che comprende il vasto territorio che si estende da Matera fino alla stessa Grottaglie, passando da Martina Franca in Valle d’Itria e Villa Castelli sulle pendici delle Murge. Sorge su un territorio in cui si alzano diverse gravine, sui fianchi delle quali sono state scavate molte grotte; infatti il centro è completamente scavato nel tufo; ne sono una testimonianza le Cave di Fantiano (ora sede di un teatro all’aperto dove ogni anno si svolge il Festival Internazionale Musica Mundi di musica etnica e popolare). Grottaglie, per territorio, cultura, arte e dialetto, rientra tra i comuni della provincia di Taranto che fanno parte del Salento; in particolare la città è situata nella zona denominata Nord Salento.

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Grottaglie deriva dal latino Kriptalys, nome che sottolinea la presenza di grotte in gran parte del suo territorio. L’origine di Grottaglie è negli insediamenti che si sono susseguiti nell’area sin dal Paleolitico, ed in particolare nell’area di Riggio e di Pezza Petrosa È ritenuta, secondo alcuni, la terra natìa del padre della letteratura latina Quinto Ennio. Difatti il poeta nacque a Rudiae in Apulia.
Secondo molti studiosi, questa Rudiae corrisponderebbe ad una delle cittadelle fortificate (appunto Rudiae e Mesocoro), distrutte dalle invasioni barbariche, i cui abitanti in fuga diedero vita ai casali rupestri dai quali sorsero in seguito Grottaglie e Villa Castelli. Nel IX secolo un gruppo di ebrei fuggitivi da Oria, e tra i pochi superstiti della grande comunità ebraica di Oria si aggrega all’insediamento sorto intorno al casale San Salvatore nella Lama del Fullonese.[4]. I resti storici più cospicui sono riconducibili al Medioevo, quando nelle profonde gravine prese maggior consistenza l’abitudine di vivere nelle grotte. Risalgono a questo periodo infatti non solo le abitazioni, ma anche le scale, i sentieri, le opere di canalizzazione e di deflusso delle acque. Non si tratta comunque di un centro di origine longobarda o bizantina, ma di poco più di una comunità di pastori e contadini in costante conflitto tra loro per l’utilizzo delle limitate risorse di un terreno in gran parte arido e paludoso eccezion fatta per la Lama del Fullonese. Quando i barbari, in particolare Goti e Saraceni, distrussero i villaggi siti nel territorio e anche la stessa Taranto, le grotte ospitarono i fuggitivi (960 d.C.) Sorsero così vari centri abitati tra cui Casale San Salvatore e Monti Cryptalis nucleo primigenio dell’attuale centro storico di Grottaglie. Alcuni ebrei trovarono rifugio nella Lama del Fullonese, territorio di Monte Fellone dove, di fatti, sorgeva la chiesa di San Pietro dei Giudei[5]. I Normanni (XI secolo) donarono alla Mensa Arcivescovile Tarantina un Casale di nome Cryptalium, ma con ogni probabilità si tratta di un falso risalente al XVI secolo. Nel XV sec. Il centro fu dotato di mura di fortificazione, assieme al Castello e alla Chiesa Matrice. Difficoltà e crisi politiche portarono (dal XV al XVII secolo) ad una “coabitazione” di due giurisdizioni feudali differenti: una vescovile ed una laica. Il XVII secolo conobbe anni di miseria e di difficoltà sotto la mal tollerata dominazione spagnola. Lotte di giurisdizione tra Arcivescovi di Taranto e feudatari laici e ripetute sollevazioni popolari, caratterizzarono il secolo successivo fino all’abolizione della feudalità colpevole secondo clero e Borboni di amor di libertà. In un clima di disorientamento politico generale si fa strada il nascente fenomeno del brigantaggio con un nome illustre: Ciro Annichiarico (in dialetto “Papa Ggiro”). Queste vicende accompagnarono la prima espansione urbana “fuori le mura”, fino al periodo unitario, a partire dal quale le vicende di Grottaglie si accomunano a quelle di molti centri simili nel Meridione d’Italia.

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fonti: Wikipedia