Lecce

Lecce è una delle città a maggior densità di risorse e monumenti della Puglia. È ricca di testimonianze e opere d’arte di epoca romana, medievale e rinascimentale. Ma a caratterizzare la città è il barocco che esplode in una declinazione del tutto particolare e specifica, e tanto è personale lo stile delle architetture da meritarsi l’appellativo di barocco leccese. Questo stile architettonico si diffuse a Lecce nel Seicento, durante la dominazione spagnola, sostituendo l’arte classica e creando uno stile che lasciava spazio alla fantasia e all’immaginazione, grazie anche alla pietra locale, la pietra leccese: un calcare tenero e compatto, dai colori caldi e dorati che si presta molto bene alla lavorazione con lo scalpellino.

duomo lecce

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cattedrale è il Duomo di Maria Santissima Assunta, edificato nel 1144 dal vescovo Formoso e ricostruito nelle forme barocche nel 1659 dall’architetto Giuseppe Zimbalo per volere del vescovo Luigi Pappacoda.

Oltre al Duomo che rappresenta il fulcro della vita religiosa, quaranta chiese sono disseminate nelle strade e nelle piazze di Lecce. La Basilica di Santa Croce è uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese. Fu edificata a partire dal 1549e secondo Maurizio Calvesi e Mario Manieri Elia il complesso programma decorativo della facciata andrebbe connesso a una celebrazione della vittoria nella battaglia di Lepanto (1571) nella quale le potenze occidentali avevano avuto la meglio sull’Impero ottomano, con grandi benefici commerciali per la Terra d’Otranto. Tra le più antiche chiese figura la Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo: costruita in epoca medievale nel 1180 dal normanno Tancredi d’Altavilla, venne poi ristrutturata nel 1716 acquistando un’impronta barocca ma preservando sempre elementi del suo stile originario. Che siano di impianto medievale, rinascimentale o barocco, tutte le chiese di Lecce custodiscono il patrimonio storico, artistico e religioso della città.

Lecce_Palazzo_dei_CelestiniConventi

  • Palazzo dei Celestini

Situato accanto alla Basilica di Santa Croce, Palazzo dei Celestini, venne edificato tra il 1659 e il 1695 su progetto di Giuseppe Zimbalo, poi realizzato da Giuseppe Cino e Cesare Penna.

La facciata presenta delicati disegni ornamentali accanto alle finestre e all’ingresso, con punti e festoni floreali, e costituisce un esempio di barocco sobrio, alquanto raro da vedere nella Lecce settecentesca.

Un tempo sede del convento dei Celestini, il palazzo è sede del Palazzo del Governo (Prefettura) e dell’Amministrazione Provinciale.

  • Monastero dei Teatini

Il Monastero dei Teatini, attiguo alla Chiesa di Santa Irene, è un edificio barocco, sede, per diversi secoli, dei Padri Teatini. Con la soppressione degli ordini religiosi, la chiesa e il monastero furono ceduti al Comune di Lecce che si preoccupò di conservare l’apertura al culto della Chiesa affidandola a due padri teatini leccesi. Il monastero venne adibito dapprima a caserma, poi a scuola e infine ospitò alcuni uffici municipali. Attualmente, dopo un accurato restauro, è utilizzato come contenitore culturale, per mostre e fiere. Famosa è la mostra dei presepi che si tiene ogni anno nel mese di dicembre.

  • Monastero dei Carmelitani

Il Monastero dei Carmelitani, attiguo alla Chiesa del Carmine, è un edificio costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII, per i Padri Carmelitani, giunti in città nel 1481. Gli ambienti del convento sono organizzati intorno ad un chiostro quadrangolare i cui prospetti interni mostrano i segni degli interventi ottocenteschi. Attualmente ospita il Rettorato dell’Università del Salento.

  • Convento domenicano di San Giovanni D’Aymo

Il Convento domenicano di San Giovanni D’Aymo fu fondato nella seconda metà del XIV secolo da Giovanni d’Aymo. L’edificio, ricostruito nella prima metà del Settecento da Emanuele Manieri, ospitò, dopo la soppressione degli ordini religiosi, la Manifattura Tabacchi. Dopo attenti restauri è divenuto sede dell’Accademia di Belle Arti.

  • Palazzo del Collegio dei Gesuiti

Il Palazzo dei Gesuiti è una costruzione cinquecentesca, iniziata nel 1574 dopo l’arrivo dei religiosi in città. L’edificio, caratterizzato da un ampio chiostro e dalla maestosità degli ambienti interni, subì numerosi rimaneggiamenti dopo il 1767, anno in cui fu soppresso l’ordine. Il palazzo fu sede nel corso dei decenni di un collegio-convitto di livello universitario con cattedre di medicina e di diritto e degli Uffici Giudiziari così come voluto da Giuseppe Bonaparte.

  • Convento degli Agostiniani

Il Convento degli Agostiniani fu fondato il 18 aprile 1649, in un’area donata ai monaci dall’Università che, dieci anni prima (13 marzo 1639) aveva deliberato di accogliere in città tale Ordine. Il monastero fu un ricco contenitore culturale in quanto, vi si svolgeva un’attiva vita culturale e religiosa. Divenne centro di una Scuola di Filosofia esistita fino al 1852 anno in cui fu trasformato in caserma. Attualmente sono in corso i lavori per il recupero funzionale del complesso.

  • Ex Conservatorio di Sant’Anna

Il palazzo dell’Ex Conservatorio di Sant’Anna, attiguo alla Chiesa di Sant’Anna, costituisce uno dei mirabili episodi architettonici eretti dalla volontà di privati. Fondato nel 1679, per volontà del nobile leccese Bernardino Verardi, il Conservatorio aveva la propria sede nell’antico palazzo Verardi. Nel 1764 l’edificio venne ristrutturato dall’architetto Emanuele Manieri che ne ampliò la fabbrica. Il Conservatorio venne realizzato affinché vi trovassero asilo le donne dell’aristocrazia salentina, le uniche ad avere libero accesso.

  • Chiostro dei Domenicani

Lecce vede nel Convento di San Domenico fuori le Mura, uno dei simboli più significativi della produzione artistico – culturale del Salento. L’arrivo dei frati domenicani in Puglia durante il XIII secolo, segna l’inizio di una presenza che si farà sempre più massiccia nei secoli XIV e XV. Fu proprio verso i primi anni del XV secolo che venne fondato, a Lecce, il convento dei frati Predicatori di San Domenico con bolla papale di Eugenio IV, datata al 15 giugno 1442.

Architetture militari

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Il Castello è stato realizzato, secondo la tradizione, per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche, di cui la più funesta fu, per la Terra d’Otranto, quella che nel 1480 causò il sacco di Otranto.

Cortile del Castello

In realtà Carlo V ampliò e modificò un preesistente maniero, che secondo gli scavi e gli studi condotti dall’Università del Salento doveva risalire al XIII-XIV secolo. Una parte risalente a tale periodo risulta essere il torrione di forma quadrangolare detto mastio di Accardo. Gli ampliamenti del XVI secolo hanno dato al complesso una pianta quadrilatera, formata da quattro fronti bastionate, un tempo munita di fossato che venne colmato nel 1870. La fortezza presenta due porte: una orientata a nord-ovest che è quella rivolta verso la città, e l’altra sul lato opposto, che un tempo guardava la campagna. Sulla seconda porta appare lo stemma dell’imperatore asburgico, stemma che pure sormontava la prima porta ma che, poi, è stato rimosso ed allogato in un muro del cortile. L’interno è dotato di ampi ambienti che oggi ospitano manifestazioni culturali.

Porte della città vecchia

Porta Napoli, o arco di Trionfo, fu eretta nel 1548 in onore dell’imperatore Carlo V come dimostrazione di gratitudine per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa della città. Fu realizzato nel luogo dell’antica Porta San Giusto, al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo.

La porta è costituita da un solo fornice affiancato da due colonne corinzie binate che sorreggono un frontone triangolare sul quale sono scolpite le insegne imperiali con trofei e panoplie. Sul fregio centrale appare, in latino, l’epigrafe dedicatoria.

Porta RudiaePorta_Rudiae_a_Lecce

Poco più a sud dell’Arco di Trionfo, si trova la cosiddetta Porta Rudiae, il cui nome deriva da quello dell’antica città di origine Messapica, posta nell’odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città. Probabilmente, come nel caso dell’Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale. La porta crollò nel corso del Seicento e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese. La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di Giuseppe Cino, e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva non era più necessaria. La facciata è dominata dalla statua di sant’Oronzo, accompagnata lateralmente dalle statue di santa Irene e san Domenico. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore della città.

 

Porta_San_Biagio_LeccePorta San Biagio

Porta San Biagio fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del XVIII secolo. Eretta per volontà del governatore di Terra d’Otranto Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su tale porta troneggia in alto la statua di San Biagio, lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.

 

 

Porta Napoliporta napoli

 

 

 

 

 

 torre-del-parco-lecceTorre del Parco, situata nel cuore di Lecce, rappresenta uno dei monumenti simbolo della città del periodo medioevale e rinascimentale. Il complesso monumentale fu edificato nel 1419 ad opera del diciottenne Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, principe di Taranto, figlio di Raimondello e di Maria d’Enghien la quale, all’epoca, si fregiava dei titoli di contessa di Lecce e regina del regno di Napoli, avendo sposato, in seconde nozze, il re Ladislao di Durazzo. La Torre, alta più di 23 metri e costruita su tre livelli, è circondata da un fossato nel quale erano allevati gli orsi, simbolo araldico della famiglia Orsini del Balzo. Il parco intorno alla Torre aveva un’estensione di oltre 40 ettari ed era ripartito in una zona pubblica e in una privata: il “Parco di Dentro”, cittadella recintata comprendente la Torre e le “Stanze del Principe”, e il “Parco di Fuori” che si estendeva sino alle mura urbane e che era luogo di fiere, mercati e pubblico passeggio. Nel 1434, un’ala del complesso monumentale divenne sede del Concistorium Principis, tribunale medievale presieduto da Giovanni Antonio Orsini Del Balzo. La struttura, inoltre, fu sede della zecca dove venivano coniati i cosiddetti “mali carlini”, monete d’oro e d’argento. Negli anni 1458-1461 la Torre divenne carcere per alcuni prigionieri che incisero le loro “lamentazioni” (tuttora visibili) negli strombi delle saettiere nel piano inferiore della fortezza. Dopo la morte di Giovanni Antonio il complesso divenne dimora dei vari viceré spagnoli che si alternarono nel dominio di Lecce: da Ferrante Loffredo a Ferrante Caracciolo.

Siti archeologici

Ipogeo Palmieri

L’Ipogeo Palmieri, prestigioso esempio di architettura funeraria messapica, è visitabile all’interno del giardino di Palazzo Guarini, lungo via Palmieri. Rinvenuta nel 1912 da un appassionato di antichità locali, la tomba apparve già priva di corredo, depredata probabilmente nel corso del XVI secolo, epoca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d’ingresso e delle celle. L’ipogeo è composto da tre ambienti disposti intorno ad un vestibolo.
Sulla base di confronti stilistici e tipologici, per la tomba, realizzata evidentemente per una famiglia locale aristocratica, è stata proposta una cronologia all’inizi del III secolo a.C.

Anfiteatro_romano_Lecce_2Anfiteatro Romano

Situato nella centralissima Piazza Sant’Oronzo, ne resta l’arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Fu costruito in Età Augustea e misurava circa 102 m × 83 m e riusciva a contenere oltre 25.000 spettatori. In epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Il monumento venne scoperto durante i lavori di costruzione del palazzo della Banca d’Italia, effettuati nei primi anni del Novecento. Le operazioni di scavo iniziarono quasi subito, grazie alla volontà dell’archeologo salentino Cosimo De Giorgi, e si protrassero sino al 1940. Attualmente è possibile ammirare solo un terzo dell’intera struttura, in quanto il resto rimane ancora nascosto nel sottosuolo di piazza Sant’Oronzo dove si ergono alcuni edifici e la chiesa di Santa Maria della Grazia.

 

Teatro_Romano_LecceTeatro Romano

In via dell’Arte della Cartapesta si incontra il Teatro Romano scoperto nel 1929, databile all’età augustea come l’Anfiteatro. La cavea di questo teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza Sant’Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro. Ignorato per secoli come l’anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano.

 

Piazze

 

Copyright - Piero Maraca

Piazza Sant’Oronzo

Il salotto elegante di Lecce è Piazza Sant’Oronzo, in parte occupata dall’Anfiteatro romano del I-II secolo d.C., riportato alla luce all’inizio del Novecento. Nella piazza s’innalza la colonna, donata dalla città di Brindisi per cercare di adornare la spoglia piazza, con la statua di Sant’Oronzo, protettore della città. Di fronte alla statua si trova l’armonioso palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza. Accanto a questo edificio, sorge la chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell’esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali. Un’altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all’anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

200px-Colonna_LecceColonna di Sant’Oronzo

Alta circa 29 metri, la Colonna di Sant’Oronzo, fu innalzata alla fine del XVII secolo dal leccese Giuseppe Zimbalo, utilizzando i rocchi in marmo cipollino africano di una delle due colonne romane che concludevano la Via Appia a Brindisi.

 

 

 

 

 

 

Palazzo del Seggio o Sedile

Il Sedile fu costruito nel 1592 su incarico dell’allora sindaco veneziano Pietro Mocenigo, in sostituzione del vecchio abbattuto nel 1588. Utilizzato in passato per vari usi istituzionale e come sede del Municipio, oggi è destinato per mostre d’arte ed esposizioni.

Chiesetta di San Marco

La Chiesetta di San Marco, collocata accanto al Sedile è di antiche origini. La costruzione fu voluta nel 1543 da un insediamento veneto presente nella città di Lecce per motivi commerciali. L’edificio, di piccole dimensioni, presenta un prospetto lineare con due portali, di cui quello principale è sormontato dal leone alato, simbolo di Venezia.

Piazza del Duomo

piazza duomo leccePiazza del Duomo di notte

È il barocco a dominare nella centrale Piazza Duomo. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. Ad esso si accede attraverso i propilei, realizzati verso la fine del XVIII secolo da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d’ingresso. Piazza Duomo è uno dei rari esempi di “piazza chiusa”. Un tempo, la sera le porte, delle quali ancora oggi sono visibili gli imponenti mozzi, venivano serrate. Che si tratti di un chiaro esempio di barocco è evidente anche dalla soluzione a dir poco teatrale della “falsa facciata”. Il visitatore che entra in Piazza Duomo si trova di fronte una facciata di chiesa, che solo ad un’attenta visione si rileva “posticcia”. È sufficiente varcare la soglia del portale per ritrovarsi nella navata laterale della Chiesa. La cattedrale non accoglie, dunque, il visitatore di fronte, ma si trova collocata, rispetto all’ingresso della Piazza, in modo parallelo. La soluzione scenografica venne adottata per evitare che il visitatore si trovasse di fronte ad un muro piatto e senza decori. L’architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l’arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre. A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di Giuseppe Zimbalo, mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l’episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.

obeliscoObelisco

Posto a pochi metri dall’Arco di Trionfo e al centro del Viale degli studenti, l’Obelisco di Lecce fu eretto nel 1822, su progetto di Luigi Cipolla, dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone. L’Obelisco è decorato nelle quattro facciate con alcune figure in bassorilievo, tra cui in basso il delfino che morde la mezzaluna turca, che simboleggia la vittoria contro i turchi. Un curioso episodio riguarda tale obelisco: la propaganda borbonica lo fece colorare di nero, in modo che ricordasse un obelisco marmoreo, ma la prima pioggia cancellò ogni traccia del colore.

Aree naturali

Il territorio del comune di Lecce ospita diverse aree naturali e zone protette di notevole interesse ambientale.

  • Parco naturale regionale Bosco e paludi di Rauccio, esteso complessivamente su un’area di 625 ettari, risulta estremamente vario sotto il profilo ambientale. È situato nei pressi delle marine di Torre Chianca e Torre Rinalda.
  • Bacino dell’Idume, costituisce un’area di interesse paesaggistico molto rilevante. Di origine artificiale, il bacino che raccoglie le acque di alcuni fiumiciattoli, presenta un’interessante vegetazione di steppa salata con Salicornia annuale.
  • Oasi naturalistica Bacino Costiero Acquatina è una zona costiera umida con una superficie di 100 ettari sita nella marina di Frigole. Il bacino di acqua salmastra ricopre una superficie di 45 ettari e si estende per 2 km in posizione retrodunare.
  • Riserva naturale San Cataldo, istituita nel 1977, occupa circa 28 ettari e comprende una pineta di Pino d’Aleppo.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Lecce